Parco nazionale del Pollino

Dettagli
Parco nazionale del Pollino

Il parco nazionale del Pollino (internazionalmente noto come Pollino Global Geopark), situato tra Basilicata e Calabria tra le province di Cosenza, Potenza e Matera, con i suoi 192.565 ettari, di cui 88.650 nel versante lucano e 103.915 in quello calabro, è il parco nazionale più grande d’Italia; prende il nome dall’omonimo massiccio montuoso.

Dal novembre 2015, con l’inserimento nella lista globale dei geoparchi da parte dell’UNESCO, il parco del Pollino è considerato sito patrimonio mondiale.

Storia

Il parco nazionale del Pollino è stato istituito nel 1988, mentre la perimetrazione provvisoria è del 1990, così come le misure di salvaguardia.

Tra gli anni 1993 e 1994 s’insediano gli organismi amministrativi e tecnici: presidenza, consiglio di amministrazione e direzione; la sede dell’ente di gestione è ubicata in Rotonda (PZ).

Il parco si estende su 56 comuni (di cui 24 in Basilicata e 32 in Calabria)  e comprende 4 riserve orientate: Rubbio in Basilicata, Raganello, Lao e Argentino in Calabria.

Le sue vette, tra le più alte del sud d’Italia, sono coperte di neve per molti mesi dell’anno. Dalle cime, ad occhio nudo, si osservano le coste tirreniche e il litorale ionico.

L’emblema del parco è il pino loricato; tale specie è presente anche in numerose altre stazioni fitoclimatiche delle montagne balcaniche e greche.

Territorio

Il territorio del Parco comprende in tutto 56 comuni, 24 in Basilicata (22 nella provincia di Potenza e 2 nella provincia di Matera), e 32 in Calabria (provincia di Cosenza).

I comuni in territorio lucano sono: Calvera, Castelluccio Inferiore, Castelluccio Superiore, Castelsaraceno, Castronuovo di Sant’Andrea, Carbone, Cersosimo, Chiaromonte, Episcopia, Fardella, Francavilla in Sinni, Latronico, Lauria, Noepoli, Rotonda, San Costantino Albanese, San Giorgio Lucano (Mt), San Paolo Albanese, San Severino Lucano, Senise, Teana, Terranova di Pollino, Valsinni (Mt), Viggianello.

Palazzo Sede dell’Ente Parco Nazionale del Pollino a Rotonda

I comuni in territorio calabro sono: Acquaformosa, Aieta, Alessandria del Carretto, Belvedere Marittimo, Buonvicino, Castrovillari, Cerchiara di Calabria, Civita, Francavilla Marittima, Frascineto, Grisolia, Laino Borgo, Laino Castello, Lungro, Maierà, Morano Calabro, Mormanno, Mottafollone, Orsomarso, Papasidero, Plataci, Praia a Mare, San Basile, San Donato di Ninea, Sangineto, San Lorenzo Bellizzi, San Sosti, Sant’Agata di Esaro, Santa Domenica Talao, Saracena, Tortora, Verbicaro.

Fra questi alcuni sono di interesse storico-archeologico: Castelluccio Inferiore, Viggianello e Rotonda nel versante lucano, e Castrovillari, Civita, Laino Borgo, Morano Calabro, , Mormanno, Papasidero e San Sosti nel versante calabrese.

Altri comuni, importanti dal punto di vista socio-culturale, sono le comunità albanesi che si insediarono nel territorio tra il 1470 e il 1540. Nel versante lucano si trovano San Paolo Albanese e San Costantino Albanese, mentre nel versante calabrese si trovano San Basile, Lungro, Plataci, Acquaformosa, Frascineto e Civita.

Il paese più alto del parco è Alessandria del Carretto con i suoi 999 metri s.l.m., paese che ancora oggi conserva antiche tradizioni culturali e musicali.

Tra gli edifici religiosi degni di nota si annoverano, in territorio calabro, il complesso monastico della Madonna delle Armi a Cerchiara, il Santuario-Basilica della Madonna del Pettoruto a San Sosti e ruderi di conventi, come quello del Colloreto a Morano Calabro, mentre in Basilicata, nel comune di San Severino Lucano, a 1537 metri di quota è situato il santuario della Madonna del Pollino, meta di un culto religioso profondamente radicato nella gente del luogo.

All’interno della valle del Mercure, in territorio di Rotonda, sono stati ritrovati interessanti reperti paleontologici: Elephas antiquusHippopotamus major.

Rilievi principali

Serra Dolcedorme2.267 m
Monte Pollino2.248 m
Serra del Prete2.181 m’
Serra delle Ciavole2.127 m
Serra di Crispo2.054 m
Cozzo del Pellegrino1.987 m
La Manfriana1.981 m
Monte La Mula1.935 m
Monte Alpi1.900 m
Monte Grattaculo1.891 m
Monte Caramolo1.827 m
La Montea1.825 m
Timpone della Capanna1.823 m
Cozzo Ferriero1.803 m
Timpone di Viggianello1.779 m
Monte La Caccia1744 m
Monte Sparviere1.713 m
La Falconara1.656 m
Monte La Spina1.652 m
Timpa di San Lorenzo1.650 m
Monte Palanuda1.632 m
Monte Caramola1.595 m
Monte Zaccana1.580m
Monte Cerviero1.450 m

Principali corsi d’acqua

  • Sinni (97 km)
  • Lao (64 km)
  • Coscile (49 km)
  • Esaro (44 km)
  • Sarmento (36 km)
  • Raganello (32 km)
  • Frido (25 km)
  • Saraceno (25 km)
  • Abatemarco (20 km)
  • Rosa (19 km)
  • Argentino (19 km)
  • Peschiera (17 km)

Geologia

Il confine calabro-lucano riveste un particolare interesse nella geologia dell’Italia meridionale, rappresentando la complessa fascia di raccordo tra i domini strutturali dell’Appennino Calcareo auct. e le coltri cristallino-metamorfico-sedimentarie dell’Arco Calabro-Peloritano.

In questo contesto la catena del Pollino si configura come una delle maggiori strutture geologiche, costituendo, nell’accezione classica una estesa monoclinale, con direzione media WNW-ESE ed immersione generale a NE, di carbonati mesozoico-terziari di piattaforma (“Complesso Panormide” di OGNIBEN,1969, corrispondente all’Unità Alburno-Cervati di D’ARGENIO et alii, 1973), derivanti dalla deformazione della piattaforma campano-lucana (D’ARGENIO et alii, 1973) o piattaforma appenninica (MOSTARDINI & MERLINI, 1986). […]

“Pollino Geopark”

Il 17 novembre 2015, i 195 Stati membri dell’UNESCO, nell’ambito della 38ª sessione plenaria della conferenza generale dell’UNESCO, hanno riconosciuto la Rete dei Geoparchi Mondiale quale Progetto prioritario dell’UNESCO. Tutti i 120 membri della Rete Globale dei Geoparchi hanno quindi ottenuto il riconoscimento di “Unesco Global Geopark”. Tra questi è presente il Pollino Geopark e da ciò ne consegue che tutto il territorio del parco nazionale del Pollino è entrato a far parte del Patrimonio dell’UNESCO.

Il “Pollino Geopark” racchiude 69 geositi ricadenti all’interno del proprio territorio, comprendendo circhi glaciali, depositi morenici (risalenti all’ultima glaciazione wurmiana),nevai, fossili di Rudiste, particolari formazioni rocciose (come la successione ofiolitica di Timpa delle Murge e Timpa di Pietrasasso, ma anche le lave a cuscino del Monte Cerviero) grotte preistoriche (Grotta del Romito), gole scavate nella roccia calcarea (Raganello, Lao, Rosa e Garavina), pianori carsici, doline, profondi inghiottitoi (Abisso del Bifurto), timpe e vette che superano i 2000 metri di quota.

Oltre ai siti di interesse geologico il Pollino Geopark comprende anche numerosi siti di interesse non geologico, che mirano, insieme ai geositi, a valorizzare l’intero territorio del parco nazionale del Pollino, dal punto di vista geoturistico, naturalistico, culturale, storico e archeologico, in modo da far conoscere e apprezzare tanta bellezza.

Glacialismo

L’attuale profilo delle vette più elevate risulta fortemente modellato dall’azione di antichi ghiacciai, le cui tracce più evidenti si rinvengono sul versante nord-occidentale di Serra Dolcedorme con la conca denominata Fossa del Lupo, antica zona di accumulo delle masse ghiacciate che alimentavano l’imponente ghiacciaio del Frido; sul versante nord-orientale del Monte Pollino con i due circhi glaciali separati dal contrafforte nord-est della stessa montagna; e sul versante settentrionale di Serra del Prete con il bello e vasto circo glaciale alla cui base sporge l’accumulo frontale di detrito morenico ricoperto da una fitta e vasta faggeta.

I ghiacciai in ritiro, oltre ai depositi morenici, hanno abbandonato massi di notevoli dimensioni, i cosiddetti massi erratici. Caratteristici perché isolati e lontani da probabili punti di caduta, sono facilmente osservabili sui piani di Pollino e Acquafredda, a un’altitudine compresa tra i 1.800 e i 2.000 metri di quota.

“I Gendarmi” – Pino loricato

Il nevaio del Pollino

Nevai stagionali, alcuni dei quali di notevoli dimensioni, sono presenti su tutte le vette più alte del massiccio. Sul Monte Pollino, in particolare, nell’avvallamento immediatamente a sud rispetto alla cima (nei pressi di un’antica dolina), a quota 2.225 m slm, ne sorge uno che è facile scorgere anche a fine agosto. Il 9 ottobre 2010 presso il suddetto nevaio è stato installato un rilevatore di temperatura per un monitoraggio diretto del microclima locale.

Riserve naturali orientate

  • Valle del Fiume Lao (5.200 ha) – Comune di Papasidero (CS)
  • Gole del Raganello (1.600 ha) – Comune di San Lorenzo Bellizzi (CS)
  • Valle del Fiume Argentino (3.980 ha) – Comune di Orsomarso (CS)
  • Rubbio (211 ha) – Comune di Francavilla in Sinni (PZ)

Ambiente

Flora

“Zì Peppe” – Pino loricato

Tra tante altre specie arboree presenti nel parco vi sono l’abete bianco, il faggio, tutti e sette i tipi di aceri di cui l’acero di Lobelius, il pino nero, il tasso diverse specie di querce, castagni, ed alle quote più elevate e sui pendii più ripidi è presente il pino loricato, specie rarissima, che si adatta agli habitat più ostili, dove altre specie molto rustiche (il faggio in primis) non sono in grado di sopravvivere.

Fioriture di Orchidee si osservano soprattutto in primavera, insieme a quelle di viole, genziane, campanule e, in estate, il raro giglio rosso, oltre a molte specie di piante officinali ed aromatiche, tra le quali la fanno da padrona le Labiatae, con molteplici specie di menta ed inoltre tutte le varietà di timo, santoreggia, lavanda, issopo, le cui fioriture avvengono al culmine dell’estate.

Non da meno sono da considerare le varie famiglie di frutti di bosco e di specie arboree selvatiche che producono frutti e bacche come le mele selvatiche, i vari Prunus, le fragoline di bosco e i lamponi di cui sono disseminati i sentieri e le frequenti radure, laddove le condizioni climatiche e di soleggiamento ne consentono la fruttificazione.

Riconoscimento UNESCO della faggeta vetusta di Cozzo Ferriero, la faggeta vetusta più a Sud d’Europa. Vi vive un antico albero, un pino loricato (Pinus heldreichii), la cui età è stata stimata al radiocarbonio in 1.230 anni da ricercatori dell’università della Tuscia, i quali l’hanno chiamato Italus, dal mitico eroe eponimo dell’Italia.

Fauna

Scoiattolo nero

Anche la fauna è varia, e comprende specie ormai estinte in altre zone montuose. Fra i mammiferi presenti nel parco si segnalano il lupo appenninico, il gatto selvatico, la volpe, il cinghiale, il capriolo autoctono di Orsomarso, la lontra, il tasso (Meles meles), lo scoiattolo nero meridionale, il driomio.

L’avifauna comprende l’aquila reale, l’avvoltoio capovaccaio, il falco pellegrino, il biancone, il falco lanario, il nibbio reale, il gufo reale, il gufo comune, il gracchio corallino, il corvo imperiale, il picchio nero e la rara coturnice.

Tra i rettili presenti vi sono la biscia dal collare e la vipera. E ancora sono presenti l’ululone, la salamandra pezzata, la rosalia alpina, ecc…

Di recente reintroduzione il cervo (nel 2002-03) e l’avvoltoio grifone (nel 2002).

Attività

Consigliato a chi ama le passeggiate, il trekking e l’escursionismo in generale, grazie però alla varietà dei paesaggi presenti in questa zona, vi si praticano diversi sport. Infatti è meta, oltre che per gli amanti dell’alpinismo, degli appassionati del torrentismo, del rafting, del river tubing, dello sci di fondo, della speleologia e della mountain bike.

Bibliografia

Voci correlate

Itinerari nel Parco

I sentieri sono stati considerati una delle tante tracce che l’uomo ha segnato per modellare il territorio secondo le proprie necessità di vita.

Il Parco Nazionale del Pollino custodisce nel suo territorio un’ampia rete sentieristica di notevole valenza storica, culturale e paesaggistica che, per una migliore fruizione, in questa sezione è stata suddivisa in: Sentieri del Versante Lucano e Sentieri del Versante Calabro.

Numeri utili

CAI Castrovillari 334.1005054
Ente Parco del Pollino  0973.669311
CNSAS – Soccorso Alpino118
Vigili del fuoco115
Pronto Soccorso 118 
Polizia113
Carabinieri Forestali112

L’abbigliamento

La scelta dell’abbigliamento da trekking non è una questione di estetica! O meglio, non solo!Durante un’escursione dobbiamo avere la possibilità di muoverci con agilità facendo movimenti ed assumendo posizioni cui spesso non siamo abituati.

Siamo inoltre soggetti a frequenti sbalzi di temperatura sia per il fatto che alterniamo momenti nei quali camminando facciamo esercizio fisico con momenti nei quali siamo fermi, sia per il fatto che, se siamo in montagna, le condizioni meteorologiche possono variare bruscamente.La regola fondamentale è quindi quella di usare abiti comodi e di vestirsi a “cipolla” o, per usare un termine più tecnico, a multilayering.

In altre parole, vestirsi a strati utilizzando più indumenti sottili, maglietta o canotta, camicia, maglioncino, giacca a vento, piuttosto che un unico strato pesante.Da alcuni anni è possibile reperire capi di abbigliamento specifici per il trekking realizzati con nuovi e speciali tessuti. Tra questi, ad esempio, il polipropilene utilizzato per le magliette o il goretex per le giacche a vento, che favoriscono la traspirazione e allo stesso tempo riducono la perdita di calore.

Pantaloni comodi (sconsigliati i jeans e la tuta), maglietta intima, camicia, maglione, maglione supplementare o pile, berretto, guanti, sottoguanti,  giacca a vento, impermeabile, foulard,  ricambio.

È conveniente vestirsi a strati in modo da togliere o indossare gli indumenti al mutare delle condizioni climatiche.

N.B.: Le indicazioni devono correlarsi alla stagione e alle modalità di svolgimento delle attività.

Equipaggiamento

La scelta dell’equipaggiamento da trekking, ed in particolare dell’attrezzatura e dell’abbigliamento, rappresenta uno degli aspetti principali che possono influenzare la buona riuscita di un trekking.
Un equipaggiamento idoneo garantisce, infatti, sicurezza e confort riducendo il rischio di disagi, inconvenienti e, nel peggiore dei casi, incidenti.
La scelta dell’equipaggiamento deve tener conto di diversi aspetti, tra i quali, in primo luogo, le caratteristiche del sentiero (quota, dislivello, lunghezza, vegetazione, difficoltà, etc.), le caratteristiche climatiche dell’area e le condizioni meteorologiche del momento, la durata del trekking, le condizioni psico-fisiche dell’escursionista, etc. E’ opportuno, quindi, prima di intraprendere un trekking, documentarsi opportunamente in modo da scegliere il proprio equipaggiamento in maniera oculata.
Il mercato offre numerosi prodotti “tecnici” con caratteristiche specifiche, che vanno scelti con accuratezza: uno scarpone di ottima qualità, idoneo per i trekking di alta quota può risultare inutile, scomodo ed addirittura dannoso se utilizzato su tranquilli sentieri di bassa quota. Nei negozi specializzati si trova spesso personale competente e disponibile ad illustrare le caratteristiche tecniche dei prodotti. L’importante è che voi abbiate le idee chiare sulla tipologia di percorsi che intendete affrontare.

• Gli scarponi
• Lo zaino
• I bastoni da trekking

Gli scarponi
La maggior parte degli incidenti in montagna sono causati dall’utilizzo di scarpe non idonee!
Le scarpe sono il punto di contatto tra la persona ed il suolo e le loro caratteristiche determinano l’aderenza, l’equilibrio e la stabilità della stessa. Gli scarponi rappresentano, quindi, la componente più importante dell’abbigliamento da trekking.
Un errore nel quale comunemente incorrono i neofiti delle escursioni è quello di pensare che le scarpe da ginnastica, associate all’idea di attività da svolgere nel tempo libero ed all’aria aperta, siano adatte anche al trekking…Niente di più sbagliato!!!! Le scarpe da ginnastica con suola liscia non hanno una buona tenuta su diversi tipi di fondo e ancor meno sul suolo roccioso e sono causa di facili cadute con rischio di slogature e fratture.
L’ideale sarebbe avere più tipi di calzatura a seconda del tipo di percorso da affrontare: una semplice escursione, un trekking impegnativo con o senza neve. Ma questo significherebbe dover affrontare un investimento eccessivo. Dovendo acquistare un solo paio di scarpe è necessario sapere che una buona scarpa da trekking deve avere una suola con un battistrada più o meno scolpito che consenta di far presa sul terreno accidentato. La suola deve avere caratteristiche tali da attutire l’impatto del piede con le asperità ed irregolarità del suolo. La scarpa, inoltre, dovrebbe essere impermeabile ed avere un’altezza media adatta alla maggior parte delle condizioni, ad eccezione di quelle più estreme.
Un consiglio: Evitate di utilizzare degli scarponcini nuovi durante un lungo trekking! Indossateli prima per qualche ora, anche più di una volta, in casa o per un breve percorso, in modo da “modellarli” alla forma dei vostri piedi. Questo semplice accorgimento eviterà di procurarvi fastidiosissime vesciche laddove il vostro piede urta più inistentemente all’interno della calzatura.

Lo zaino
Dopo le scarpe, lo zaino rappresenta un oggetto fondamentale per l’escursionista. E’ il contenitore di tutto ciò di cui possiamo aver bisogno in montagna. Non deve essere né troppo grande, né troppo piccolo, anatomico in modo da consentire di distribuire il peso nel miglior modo possibile e comodo per trovare agevolmente gli oggetti in esso contenuti, senza essere contretti a svuotarlo per intero…
In linea di massima, per un’escursione di un giorno è sufficiente uno zaino di 30-40 litri, mentre per escursioni di più giorni occorre uno zaino di circa 60 litri, o anche di più se ci sono la tenda, il sacco a pelo e l’occorrente per cucinare.
Il mercato offre numerosi modelli realizzati in tela robusta e resistente agli strappi. Uno zaino da trekking funzionale dovrebbe avere le seguenti caratteristiche:
• spallacci larghi e regolabili, possibilmente con asole poggiamani per scaricare il peso;
• dorso anatomico e ben imbottito, realizzato con materiale che favorisca la traspirazione; attualmente il mercato offre modelli che riducono al minimo il contatto tra il dorso e la schiena;
• cintura in vita larga ed imbottita che consenta di distribuire omogeneamente il peso;
• una o più tasche esterne ove riporre gli oggetti di uso più frequente.

I bastoni da trekking

I bastoncini da trekking rappresentano un accessorio di grande utilità specialmente nei percorsi con notevoli dislivelli; il peso del corpo e dello zaino, infatti, viene distribuito su quattro punti invece che su due, consentendo quindi di ridurre lo sforzo effettuato sui legamenti delle ginocchia fino a circa il 26%.
I bastoncini aiutano, inoltre, ad avere maggiore stabilità in tratti particolarmente difficili, possono servire per allontanare cani o serpenti, per aprire il cammino in tratti con vegetazione fitta, etc.
Oggi sono sempre più utilizzati i bastoncini telescopici, a due o tre segmenti, che possono facilmente essere riposti nello zaino quando non utilizzati, ma vanno molto bene anche i tradizionali bastoncini da sci.
La lunghezza dei bastoncini va regolata in funzione non solo dell’altezza di colui che li utilizza, ma anche del percorso: in genere vanno regolati più corti in salita e più lunghi in discesa.

Equipaggiamento minimo: Scarponi da trekking, zaino, borraccia per l’acqua, lampada frontale o torcia elettrica, coltello, bussola, fischietto, binocolo, altimetro, occhiali da sole, pranzo al sacco, sacchetto per i rifiuti, pronto soccorso, crema solare. In inverno, inoltre: ramponi, piccozza, racchette da neve, ghette.

fischietto, binocolo, altimetro, occhiali da sole, pranzo al sacco, sacchetto per i rifiuti, pronto soccorso, crema solare. In inverno, inoltre: ramponi, piccozza, racchette da neve, ghette.

consigli per l’escursionista 

Valuta attentamente le tue capacità e quelle dei compagni in relazione al percorso da effettuare. Documentati e scegli con cura l’itinerario. Se cammini in gruppo prevedi tempi di percorrenza  in relazione agli escursionisti più lenti.

Provvedi ad un abbigliamento ed equipaggiamento adeguato all’impegno e alla lunghezza dell’escursione e porta nello zaino l’occorrente per eventuali situazioni d’emergenza, assieme ad una minima dotazione di pronto soccorso.

Non andare da solo in montagna e in ogni caso lascia detto a qualcuno l’itinerario che prevedi di percorrere, avvisando al tuo rientro. 

Informati sulle previsioni meteorologiche e osserva costantemente lo sviluppo del tempo.

Nel dubbio torna indietro. A volte è meglio rinunciare che rischiare inultilmente. Prevedi itinerari alternativi di rientro.

Riporta a valle i tuoi rifiuti. Rispetta la flora e la fauna. Evita di fare scorciatoie, segui il sentiero.

Sei ospite: rispetta le culture e le tradizioni locali.

E ricorda: non lasciare che l’impronta del tuo piede. Non portar via altro che foto, impressioni e ricordi.

Elenco Sentieri Versante Lucano

Scala delle difficoltà

C = Culturale

Itinerario di interesse culturale, archeologico, storico, artistico etc. con brevi camminate

Sentiero N.

Morano Calabro (CS)  Castrovillari (CS) – Viggianello (PZ) – Chiaromonte (PZ) 

T = Turistico (Facile per tutti).

Itinerario su percorso non lungo, ben evidente senza problemi di orientamento.

Richiede una certa conoscenza dell’ambiente montano e una preparazione fisica relativa alla camminata.

Sentiero N.

Morano Calabro (CS)  Castrovillari (CS) – Viggianello (PZ) – Chiaromonte (PZ) 

E = Escursionistico (Media difficoltà).

Itinerario che si può sviluppare su sentieri non problematici, senza l’uso di equipaggiamento specifico.

Richiede senso d’orientamento esperienza e conoscenza del terreno montagnoso, allenamento alla camminata oltre a calzature ed abbigliamento adeguati.

Sentiero N.

Morano Calabro (CS)  Castrovillari (CS) – Viggianello (PZ) – Chiaromonte (PZ) 

EE = Escursionisti Esperti (Difficoltosa).

Itinerario che richiede capacità di muoversi su terreni particolari a quote relativamente elevate, esperienza di montagna, buona conoscenza dell’ambiente alpino, equipaggiamento, attrezzatura e preparazione fisica adeguate.

Sentiero: COLLE DELL’IMPISO – MONTE POLLINO (IPV)

Il percorso si sviluppa nei seguenti comuni: Viggianello (PZ) – Chiaromonte (PZ) – Terranova di Pollino (PZ) / Castrovillari (CS) 

Percorso principale: Colle dell’Impiso – Valloncello di Viggianello – Piano di Gaudolino – Monte Pollino
Numero sentiero: 920A/920B
Gruppo Montuoso: Monte Pollino – Serra del Prete – Pollinello
Inizio Percorso: Colle Impiso (1575 m) – 39°56’02.8″N 16°09’41.8″E
Fine percorso: Monte Pollino (2248 m) – 39°54’27.5″N 16°11’19.1″E
Tempo di percorrenza (in ore):
Dislivello: Colle Impiso (1575 m) – Monte Pollino (2248 m) 673 m
Lunghezza percorso: 4.994m

Provenendo da Sud. Colle Impiso si raggiunge dal casello autostradale di Campotenese della A3 SA/RC, proseguire in direzione Rotonda. Dopo poco si arriva alla Cappella del Carmine, svoltare a destra per Piano Ruggio sino al Rifugio A. De Gasperi.

Da Rotonda in direzione Campotenese. appena usciti dal paese svoltare a sinistra per Piano Pedarreto e poi Piano Ruggio sino al Rifugio De Gasperi.

Provenendo da San Severino Lucano. Andare in direzione di Piano Visitone, quindi Piano Ruggio proseguendo sino al Rifugio De Gasperi.

dopo 4 chilometri si raggiunge un’area dove parcheggiare l’auto.

Da Colle Impiso ci si dirige verso il Piano di Guaudolino e da qui si procede verso il Pollino.Rifornimento idrico: Piano Ruggio – Sorgente di Spezzavummula prima di Piano Gaudolino. (39°54’54.9″N 16°10’40.2″E)Bivacco di Colle Gaudolino è aperto a tutti, in caso di cattivo tempo offre un’ottima accoglienza. (39°54’46.9″N 16°10’30.4″E)

Sentiero N. 920A/920B: COLLE DELL’IMPISO – MONTE POLLINO (IPV)

Il percorso si sviluppa nei seguenti comuni: Morano Calabro (CS)  Castrovillari (CS) – Viggianello (PZ) – Chiaromonte (PZ) 

Percorso principale: Colle dell’Impiso – Valloncello di Viggianello – Piano di Gaudolino – Monte Pollino
Numero sentiero: 920A/920B
Gruppo Montuoso: Monte Pollino – Serra del Prete – Pollinello
Inizio Percorso: Colle Impiso (1575 m) – 39°56’02.8″N 16°09’41.8″E
Fine percorso: Monte Pollino (2248 m) – 39°54’27.5″N 16°11’19.1″E
Fine percorso: Piano Gaudolino (1673m) – 39°54’40.9″N 16°10’35.2″E
Tempo di percorrenza (in ore): andata 3.50, ritorno 3.00
Dislivello: Colle Impiso (1575 m) – Monte Pollino (2248 m) 673 m
Lunghezza percorso: 4.994m

EEA = Escursionisti Esperti con Attrezzatura (Molto difficoltosa).

Percorso attrezzato o vie ferrate dove si richiede l’uso di dispositivi di autoassicurazione (corde, imbragatura,ramponi, piccozza).

Sentiero N. 920A/920B: COLLE DELL’IMPISO – MONTE POLLINO (IPV)

Morano Calabro (CS)  Castrovillari (CS) – Viggianello (PZ) – Chiaromonte (PZ) 

I = Attività in ambiente innevato

Sentiero N. 920A/920B: COLLE DELL’IMPISO – MONTE POLLINO (IPV)

Morano Calabro (CS)  Castrovillari (CS) – Viggianello (PZ) – Chiaromonte (PZ) 

N° catastoComuneDiff.tà
N. 920A/920B: COLLE DELL’IMPISO – MONTE POLLINO (IPV)Morano Calabro (CS)  Castrovillari (CS) – Viggianello (PZ) – Chiaromonte (PZ) EE
N. 920B/922: COLLE DELL’IMPISO – COLLE DEL MALEVENTO (IPV)Viggianello (PZ) – Chiaromonte (PZ) – Terranova di Pollino (PZ) –  Castrovillari (CS)EE
N. 925: SANTUARIO MADONNA DI POLLINO – PIANO DI POLLINO (IPV)S. Severino Lucano (PZ) – Fardella (PZ)  – Chiaromonte (PZ) – Terranova di Pollino (PZ)E
N. 970: PARCHEGGIO BOSCO FAVINO DI MONTE ALPI – I FRUSCI (IPV)Castelsaraceno (PZ)E
N. 920B/922: COLLE DELL’IMPISO – SERRA DOLCEDORME (IPV)Viggianello (PZ)EE
N. 920B/923/931B: COLLE DELL’IMPISO – SERRA CRISPO (IPV)Viggianello (PZ)EE
N. 900: RIFUGIO DE GASPERI – BELVEDERE DEL MALVENTO Viggianello (PZ)E
N. 900A: BELVEDERE DEL MALVENTO – INNESTO SENTIERO 900Viggianello (PZ)T
N. 902: RIFUGIO DE GASPERI – MONTE GRATTACULOViggianello (PZ)E
N. 910: VIGGIANELLO – RIFUGIO FASANELLIViggianello (PZ)EE
N. 910A: VIGGIANELLO – SERRA DI MAUROViggianello (PZ)E
N. 912: VIGGIANELLO – COLLE DI SERRA DELL’ABETEViggianello (PZ)EE
N. 915: CASTELLUCCIO SUPERIORE – MONTE LA SPINACastelluccio Superiore (PZ)E
N. 915A: COLLE ZACCANA – MONTE ZACCANACastelluccio Superiore (PZ)E
N. 920: COLLE DELL’IMPISO – SERRA DEL PRETEViggianello (PZ) –  Morano Calabro (CS)EE
N. 924: ROTONDA DELLE GOLE DI JANNACE – PIANO JANNACESan Severino Lucano (PZ)E
N. 930: ALBANETE – SANTUARIO MADONNA DI POLLINOSan Severino Lucano (PZ)E
N. 940: BOSCO MAGNANO – LA DISPENSASan Severino Lucano (PZ)T
N. 950: LAGO DUGLIA – SERRA CRISPOTerranova di Pollino (PZ)E
N. 970: RIFUGIO BOSCO FAVINO – MONTE ALPICastelsaraceno (PZ) – Latronico (PZ)E
N. 980: RIFUGIO ACQUAFREDDA – TIMPA DELLE MURGESan Costantino Albanese (PZ) – Terranova del Pollino (PZ)E
N. 990: VALSINNI – MONTE COPPOLOValsinni (MT)E

Elenco Sentieri Versante Calabro

N° catastoComuneDiff.tà
IPV 7: CIRCUITO POVERA MOSCA – FIUME ARGENTINOOrsomarso (CS)E
N. 601 A (S.I.): PASSO DELLO SCALONE – SANT’AGATA D’ESAROSant’Agata d’Esaro (CS)EE
N. 601 B (S.I.): SANT’AGATA D’ESARO – SANTUARIO DELLA MADONNA DEL PETTORUTOSant’Agata d’Esaro (CS)  – San Sosti (CS)E
N. 601 C (S.I.): SANTUARIO DELLA MADONNA DEL PETTORUTO – PIANO DI LANZO San Sosti ( CS) – San Donato di Ninea (CS) E
N. 601 D (S.I.): PIANO DI LANZO – PIANO DI NOVACCOSan Donato di Ninea (CS) – Saracena (CS)E
N. 601 E (S.I.): PIANO DI NOVACCO – MORANO CALABROSaracena (CS) – Morano Calabro (CS)E
N. 621: PIANO DI LANZO – COZZO PELLEGRINOSan Donato Ninea (CS)E
N. 625: ACQUAFORMOSA – SANTA MARIA DEL MONTEAcquaformosa (CS)E
N. 631: PIANO NOVACCO – MONTE CARAMOLOSaracena (CS)E
N. 633: RIFUGIO CAI BIAGIO LONGO – CASTELLO BRANCATOVerbicaro (CS)E
N. 635: PIANO NOVACCO – PIETRA CAMPANARAMormanno (CS) – Orsomarso (CS)E
N. 636: RIFUGIO CONTE ORLANDO – MONTE PALANUDAMormanno (CS) – Orsomarso (CS)E
N. 654: PAPASIDERO – MONTE CIAGOLAPapasidero (CS)EE
N. 659A: LAINO BORGO – GOLE DEL LAOLaino Borgo (CS) T
N. 665: AIETA – MONTE CURATOLOAieta (CS)E
N. 901 (S.I.): MORANO CALABRO – SANTUARIO MADONNA DEL POLLINOMorano Calabro (CS)  – Castrovillari (CS) –  Viggianello (PZ) –  San Severino Lucano (PZ) E
N. 906: MORMANNO – MONTE CERVIEROMormanno (CS)E
N. 907: CAPPELLA DEL CARMINE CAMPOTENESE – MONTE SAN JOSEMARIAMormanno (CS)E
N. 920/920D/922: ORTO BOTANICO CASTROVILLARI – SERRA DOLCEDORMECastrovillari (CS)EE
N. 920: ORTO BOTANICO CASTROVILLARI – PATRIARCA – MONTE POLLINOCastrovillari (CS) E
N. 921: COZZO PALUMBO CASTROVILLARI – SERRA DOLCEDORMECastrovillari (CS)EE
N. 921A: VALLE PIANA CASTROVILLARI – TIMPONE CAMPANAROCastrovillari (CS)E
N. 921C: ORTO BOTANICO CASTROVILLARI – GROTTA DELLA SIRENACastrovillari (CS)E
N. 933A: COLLE MARCIONE – TIMPA DI CASSANOCivita (CS)EE
N. 933C: COLLE MARCIONE – BELVEDERE ZOTI MANOLICivita (CS) E
N. 941: COLLE MARCIONE – MONTE MANFRIANACivita (CS) – Frascineto (CS) – Castrovillari (CS)EE
N. 942: COLLE MARCIONE – SERRA DOLCEDORMECivita (CS) – Frascineto (CS) – Castrovillari (CS) – Cerchiara di Calabria (CS) – Terranova di Pollino (PZ)EE
N. 945: SAN LORENZO BELLIZZI – COLLE MARCIONES. Lorenzo Bellizzi (CS) – Civita (CS)EE
N. 946: CERCHIARA DI CALABRIA – SANTUARIO MADONNA DELLE ARMICerchiara di Calabria (CS) E
N. 946A: SENTIERO DELL’ “A NNANZA” –  CERCHIARA DI CALABRIA – SANTUARIO MADONNA DELLE ARMICerchiara di Calabria (CS)E
N. 947: ALESSANDRIA DEL CARRETTO – MONTE SPARVIEREAlessandria del Carretto (CS)E
N. 949: INGRESSO NORD PARCO DELLA CESSUTA – MONTE SELLAROCerchiara di Calabria (CS)E – EE
FUORI PARCO n. 989: CASTROVILLARI – MADONNA DEL RIPOSO – MONTE SANT’ANGELOCastrovillari (CS) E

N.B.: la sigla numerica individua i sentieri segnati dal Club Alpino Italiano e inseriti nel Catasto Nazionale Sentieri  del Club Alpino Italiano; 

la sigla IPV (Itinerari di Particolare Valenza) individua i sentieri effettuati dall’Ente Parco del Pollino che utilizza la metodologia del Club Alpino Italiano ma non inseriti nel Catasto Nazionale Sentieri  del Club Alpino Italiano. 

Collegamenti esterni