Antichi mestieri e saperi tramandati nel tempo
Introduzione
L’artigianato ha rappresentato per secoli un pilastro della cultura contadina calabrese, con mestieri che affondano le radici in un passato di autosufficienza e ingegno. Dai cesti intrecciati alle ceramiche, dagli strumenti musicali ai tessuti fatti a mano, ogni oggetto era il frutto di un’abilità tramandata di generazione in generazione.
In questo articolo esploreremo le principali attività artigianali della Calabria contadina, i materiali utilizzati e il significato culturale di ogni manufatto.
1. L’Intreccio: Cesti, Panari e Corbelle
L’arte dell’intreccio era fondamentale nella vita contadina per realizzare utensili resistenti e versatili.
- Materiali usati: canne, giunchi, salice, vimini.
- Oggetti realizzati:
- Panari (cesti per trasportare alimenti o prodotti della terra).
- Corbelle (grandi ceste usate per la raccolta del grano o dell’uva).
- Ceste per il pane, utili per far lievitare l’impasto prima della cottura.
Ogni villaggio aveva i suoi intrecciatori, esperti nel selezionare e lavorare le fibre vegetali per ottenere cesti robusti e durevoli.
2. La Lavorazione della Ceramica
La ceramica calabrese affonda le radici nell’epoca greca e ha mantenuto nei secoli forme e decori tradizionali.
- Oggetti prodotti:
- Giare e anfore per conservare l’olio e il vino.
- Piatti e stoviglie decorati a mano con motivi geometrici o floreali.
- Brocche e quartare per trasportare l’acqua.
I centri di produzione più noti erano Seminara, Squillace e Gerace, dove i maestri ceramisti tramandavano le loro tecniche ai figli.
3. La Tessitura e la Lavorazione della Lana
La tessitura era un’attività tradizionalmente femminile, svolta con telai a mano nelle case contadine.
- Materiali usati: lana di pecora, lino, cotone e ginestra (una fibra vegetale lavorata con procedimenti antichi).
- Prodotti realizzati:
- Coperte e tappeti dai colori vivaci, spesso con motivi geometrici.
- Bisacce usate dai pastori per trasportare cibo e utensili.
- Scialli e mantelle, realizzati con lana grezza e decorati con frange.
La tintura dei tessuti avveniva con colori naturali, ricavati da erbe e radici.
4. La Lavorazione del Legno e del Ferro
I fabbri e i falegnami erano figure essenziali nella comunità contadina, realizzando strumenti, utensili e mobili.
- Lavorazione del legno:
- Mobili rustici per le case contadine, spesso decorati con intagli.
- Zappe, vanghe e rastrelli con manici in legno di ulivo o faggio.
- Strumenti musicali come la lira calabrese e la chitarra battente.
- Lavorazione del ferro:
- Serrature e chiavi, realizzate a mano dai fabbri.
- Ferrature per cavalli e asini, indispensabili nei lavori agricoli.
- Strumenti per la cucina come spiedi, griglie e pentole in ferro battuto.
5. La Produzione di Strumenti Musicali Tradizionali
La musica era una componente essenziale della vita contadina, e molti strumenti erano realizzati artigianalmente.
- Zampogna e ciaramella: strumenti a fiato tipici del Natale, costruiti con legno di ulivo e canne.
- Tamburello: usato per accompagnare la tarantella, realizzato con pelle di capra e legno di faggio.
- Chitarra battente: simile a una chitarra classica ma con corde di metallo, usata nelle serenate e nei canti popolari.
6. La Lavorazione della Pelle e della Ginestra
L’arte della concia delle pelli e della lavorazione della ginestra era molto diffusa tra i pastori.
- Pelli di capra e pecora venivano conciate per realizzare scarpe, borse e mantelli.
- La ginestra, pianta spontanea della macchia mediterranea, veniva trasformata in fibre tessili per realizzare abiti e corde.
Conclusione
L’artigianato contadino calabrese è una testimonianza di creatività e resistenza, un patrimonio di conoscenze che rischia di scomparire ma che alcuni maestri artigiani ancora oggi preservano con passione.